Lasciamo la parola a Vivien arrivata due anni fà come stagista dall’ Istituto Professionale Barbarigo di Venezia, e, anche a Vivien , come a Marta , ho chiesto un pensiero sulla sua esperienza oramai biennale all’Hotel Torino. Da valida stagista, infatti, abbiamo l’abbiamo assunta , essendo una ragazza veramente in gamba.Vivien scrive :‘’Beh cosa dire della mia esperienza passata all’Hotel Torino, non saprei da dove cominciare. È un posto che ti entra nel cuore se ci sei in vacanza quindi figuriamoci se ci passi la stagione a lavorare. Affrontare un’intera stagione non è semplice : i ritmi sono serrati e anche se il lavoro che fai ti piace, ci sono momenti in cui senti che non ce la puoi fare. Non è facile trovare un equilibrio con i colleghi con cui convivi, mangi, lavori, esci anche a divertirti. E’ un pochino come una convivenza, ci sono momenti no, momenti down, bilanciati però da momenti belli ed esilaranti. Ti manca casa, perché di certo non ti metti ad andare avanti ed indietro con il bus per ritornare a casa la sera, e stare fuori di casa, convivendo con ‘colleghi spesso sconosciuti ‘non è facile per nessuno .Mi è capitato di svegliarmi di cattivo umore (e a chi non capita?) , ma poi, lavorando, iniziando la giornata con il caffè con lo chef, con il Suo aiuto e con Giovanna , già un pochino mi ripigliavo. E poi, nel corso della giornata non nego che una buona parte dei clienti mi faceva sorridere, mi tirava sù l’umore. Infatti all’Hotel Torino ho imparato che il Cliente diventa, non dico un amico (parola importante), ma non resta un semplice Cliente senza anima, senza personalità. Qui ho imparato che il Cliente si fidelizza, ritorna, ha piacere di ritrovarti, di fare due chiacchiere con te, due risate, di raccontarti come è andato l’inverno .Questo per me è stato un nuovo insegnamento, una cosa che a scuola di certo non mi avevano insegnato, trattare educatamente sì, questo lo sapevo, ma il rapporto che si crea, la felicità nel ritrovare certe persone che ritornano , di vedere i bimbi che ti saltano al collo e ti abbracciano, di vederli cresciuti…. Un’emozione bella, decisamente che nessuna Scuola ti insegna, se non lavorare in un albergo che vuole essere una Casa per il Cliente.Non nego di aver trovato anche Colleghi che molto mi hanno insegnato e che anche sono diventati amici, e che questo rapporto si è mantenuto vivo durante l’inverno. Ci si aiuta spesso, perché la convivenza giornaliera non è semplice, se dovessimo farci guerra, sarebbe uno scannatoio!L’esperienza stagionale al mare è diversa da un lavoro molto più regolare, meno frenetico e cittadino : la stagione è un distacco , poi però ti trovi a Jesolo e ci sono anche occasioni di divertimento serale, mentre la tintarella, ammetto, l’ho tradita spudoratamente per i sonnellini ristoratori pomeridiani. A fine stagione mi sono ritrovata ad andare a farmi due lampade! Vergogna!Lavorare in un hotel 3 stelle al mare è un’ esperienza molto diversa dal 4 stelle in città, qui diventi più pratica, più veloce, impari a creare un rapporto con il Cliente più umano forse, e soprattutto è un lavoro che ti insegna a crescere lavorativamente, ma anche a livello umano . E’ un mettersi alla prova, un testarsi lontani da casa, ad una velocità sopra le righe, è un testare la propria resistenza ed un imparare tecniche nuove, persino a gestire i gruppi che io non avevo mai gestito prima.Quest’esperienza non la dimenticherò mai, perché se l’Hotel Torino ti entra nel cuore,non ne esce più.”VivienE io aggiungo i miei ringraziamenti a Vivien : grazie per averci portato la tua eleganza, la tua professionalità, la tua puntualità e la tua amicizia. E’ bello, ed è una crescita lavorare con te

Categoria: La Voce dello Staff
Giovanna e la Sua sfida quotidiana in hotel a Jesolo per essere 2.0
Dopo aver dato spazio a varie persone dello Staff, mi sono messa in gioco io stessa, che oramai da quasi venti anni lavoro all’Hotel Torino.Non ho iniziato il mio percorso nel turismo all’Hotel Torino, perciò le mie basi sono state poste in altre strutture, ma, di sicuro, in questo albergo a Jesolo sono cresciuta e mi è stata data la possibilità di grande libertà e perciò di crescita.Quando sono arrivata in hotel, tutto era diverso, moquette, banco alla reception in legno, buffets decisamente striminziti, ma in linea con i tempi che correvano, un sito molto antiquato, non c’era un booking on line, ma i tempi forse nemmeno lo richiedevano. Le prenotazioni cadevano dal cielo in un certo modo, bastava rispondere al telefono, scrivere pochi dati e , al massimo, per il cliente più esigente o all’avanguardia, inviare un fax. La crisi non ci attanagliava, il mondo delle recensioni ancora non aveva fatto capolino nelle nostre realtà ed internet era ancora per pochi eletti.Posso fare un’osservazione che forse mi scaglierà addosso le ire dei fanatici del web? Ma quegli Anni erano anni d’oro, anni forse meno precisi, di maggior facilità, di più soldi e perciò di meno peli o pali negli occhi di tutti.Diciamo che, uno dei miei grandi punti a favore è stato quello di capire che l’Hotel Torino aveva delle potenzialità, grazie soprattutto alla posizione, e che perciò avrei potuto incrementare la clientela individuale che mi veniva lasciata in eredità da chi mi aveva preceduta. Abbiamo, ho rischiato molto all’inizio, eliminando una buona fetta di gruppi in alta stagione, e mi è andata bene. Non nego d’averci perso qualche notte di sonno !Sono stata di certo aiutata dal proprietario, Dario, che, molto attento, ha capito che doveva ristrutturare l’albergo, almeno iniziare a ristrutturarlo. Mi ricordo che l’anno in cui sono arrivata ha tolto tutta la moquette verde e rossa (aiuto!) che ricopriva l’intero albergo, inclusa la sala da pranzo. In questo modo ha regalato una luminosità all’Hotel Torino di cui sempre ringrazierò Dario. La mia claustofobria respirava , il banco nuovo della reception in marmo accoglieva moderno ed innovativo contro il vecchio banco in legno molto vintage e demodé. E piano piano, ma inesorabile, il proprietario ogni anno ha modificato qualcosa, dall’arredamento delle camere, alle piastrelle e sanitari dei bagni, le luci al led , i controsoffitti , forni a convenzione, e l’Hotel Torino, pur avendo ancora delle pecche , si è trasformato, ed ogni inverno, puntuale, si rifà il trucco e si presenta ai Clienti con un make up diverso, con delle nuances differenti. Leggendo attentamente le recensioni, ed ascoltando i Clienti stessi, Dario si è messo all’opera per creare box doccia, forse, a mio avviso (parere ascoltato), la più grande pecca dell’Hotel. Ed è questa la novità per l’Estate 2016.Un giorno Dario mi ha chiesto : ‘’ma perché alcuni nomi di alberghi appaiono per primi quando si cercano su internet? ‘’. E da quel giorno, da quella domanda è iniziata la mia vera e propria svolta lavorativa. Da quella domanda ho capito che dovevo aggiornarmi, che il mondo stava cambiando, che mi arrivavano sempre più e mail ed ho iniziato a studiare , a cercare di capire il web.Rifacimento sito, booking on line, inserimento nei portali , o Ota come li chiamiamo in gergo e pagine socials e corsi di aggiornamento. La mia postazione di lavoro è completamente cambiata, da dietro la scrivania, a dietro il banco del pc, il fax oramai non lo guardo più, povero , vecchio fax abbandonato!Questo mi ha permesso di restare sull’onda, di inserirmi nel cambiamento del mondo turistico che oramai è velocissimo e, se non ci sei sul web, sparisci dal mondo reale. Devi esserci, devi parlare di te, devi far parlare di te, devi essere un hotel 2.0 e il web è il punto 0 della verità. Fà un po’ paura che si possa avere il mondo a portata di click, ma , il web ci dà delle possibilità infinite.Come la domanda di Dario mi ha fatto crescere, così la prima recensione negativa mi ha fatto male, un male cane, anche perché era un pochino (per me tanto) ingiusta… ma mi ha fatto crescere, mi ha fatto capire che l’insoddisfazione del Cliente va gestita ancora con maggiore attenzione del passato. Anche se hai ragione, ti conviene respirare 20 volte, pensare 200 volte e cercare di mediare, perché il web ha reso tutto valutabile, a volte anche ingiustamente, ma , ovvio, in tutto c’è il pro e il contro. Ma tutto ciò mi ha dato maggior capacità di controllo, di auto controllo e gestione delle mie emozioni e maggior positività. Fatico a prendermela ora , a volte sospiro, a volte mi trovo a chiedermi che altro posso fare se un cliente non è soddisfatto , ma credo che la limpidezza , la chiarezza che ho impostato per il Cliente, alla fine ripaghi. Non vendo l’Hotel per quello che non è, dico i pro e i contro, cerco di mantenere una linea intermedia, corretta e di grande chiarezza. Viviamo in un mondo oramai di truffe, e la gente ha paura, noi non possiamo permetterci di truffare, di imbrogliare, di fare giochetti, perché siamo qui con 4 piani sulla testa, non possiamo scappare, non possiamo infagottare l’hotel e scappare di notte altrove. Ci tengo al Brand Hotel Torino, ci tengo alla reputazione, è quasi come un figlio adottivo per me l’albergo.Gestire questa crisi, i margini di guadagno sempre più bassi, il costante aggiornamento della nostra presenza sul web, i portali, le pagine socials , la concorrenza sfrenata , mi sta mettendo seriamente alla prova, sto mettendo in gioco me stessa , e una buona fetta della mia vita, ed ogni giorno mi rendo conto che ho ancora da imparare.Tutto ciò però ha raffinato il mio modo di fare Ospitalità: fondamentale, e deve esserlo per tutti quelli che lavorano qui è il sorriso, la gestione del Cliente in modo sereno ed elastico, la flessibilità sugli orari, tanto che per la stagione 2016 sono uscita con un comunicato stampa sul risveglio in total relax . A volte, piuttosto di un Cliente insoddisfatto, se sento esigenze che non potrò soddisfare, rinuncio. Vi giuro l’ho fatto più volte, ma se capto che ci sono pretese che non posso soddisfare, lo dico chiaramente, dico di provare a guardarsi intorno, di valutare altre richieste. Se poi il Cliente richiama, non sono offesa, sono solo più serena, perché l’ho informato.L’Hotel è uno show che va in scena 24 ore su 24, ‘’tu vendi felicità’’, mi disse un giorno un mio amico e allora, anche le feste, le serate musicali, ora forse inizierò qualche serata di animazione per i bimbi, visto che le famiglie sono una fetta importante del nostro turismo, e mi sono scoperta persino animatrice a ferragosto. Studio d’inverno le novità per il menù, i piatti nuovi, le novità da inserire nei buffet, l’attenzione e la cura che ho sempre più dato al reparto celiaci. Ho imparato ad ascoltare, a leggere le tendenze, sono diventata radar umano. Tutto quello che faccio in questa mia avventura lavorativa è volto a disintermediare, a fidelizzare, a far crescere un Brand famigliare, ma che reputo di buona qualità, a far parlare dell’Hotel . E mi trovo a leggere le google analytics, a leggere come , il traffico aumenti sempre di più dagli smart phones, alla necessità di avere un sito responsive, a leggere come i calendari editoriali dei canali socials mi portino dei frutti perché mantengono vivo l’Hotel e ad aumentano l’interesse verso l’Hotel.Oramai parlo veramente di avventura lavorativa, perché ogni giorno, le mie orecchie tese, captano una novità, ogni giorno ti reinventi, e ti metti in gioco. Ora sto pensando ad una App, ma temo di far spendere soldi in anticipo, che diventino soldi buttati . Ci penso, valuto e poi porto all’attenzione del proprietario.Il mio sogno sarebbe una vera collaborazione con alcuni hotels, sia come gruppo di acquisto, che come smistamento delle prenotazioni/richieste per cui non si ha disponibilità, ma purtroppo mi trovo ad ammettere che gli hotels spesso sono giardini con il cancelletto, con confini netti e un pochino chiusi, e questo sogno l’ho messo nel cassetto. Mi dedico per ora a questo giardino, sperando di far sbocciare fiori belli questa prossima estate.wer. I work now in this garden, hoping to blossom beautiful flowers this summer
Da Stagista a Segretaria in Hotel a Jesolo: Marta
Nel blog dell’Hotel inserisco il pensiero di Marta che lo scorso anno è stata da noi in qualità di stagista , ma che quest’anno è ritornata per essere un grande aiuto per me.Copio quanto Marta mi ha scritto, perchè sono parole che mi riempiono di soddisfazione, in quanto,pur con il poco tempo sempre a disposizione, sono riuscita a trasmettere una parte della mia esperienza e il mio amore per questo lavoro e qualche ‘trucchetto’.”Sono sempre stata una ragazza riservata e molto timida, infatti quando nel 2014 la scuola mi propose uno stage a Jesolo ero molto indecisa sul da farsi. La presi come una sfida con me stessa e alla fine accettai molto volentieri. Scelsi un periodo di 5 settimane proprio per riuscire a imparare il più possibile e per relazionarmi con tanta gente in modo da diventare più sicura di me. Il mio lavoro era alla reception dell’Hotel Torino, un hotel 3 stelle a Jesolo…proprio il modo migliore per iniziare il mio cambiamento!! All’inizio non fu facile: mi trovavo in un posto nuovo dove non conoscevo nessuno e non avevo la minima idea di cosa dovevo fare; ma fortunatamente ho trovato persone molto disponibili a spiegarmi e a starmi vicino. Avevo sempre paura di sbagliare, avevo il timore che quello che facevo non andasse bene.. ma con molta soddisfazione vedevo che con il passare del tempo imparavo sempre più cose e, ogni tanto, arrivavano anche i complimenti. Ogni giorno mi rapportavo con molte persone, italiani e stranieri, e questo mi ha portata ad aprirmi, a parlare e soprattutto a mettere in pratica le lingue che avevo studiato a scuola. Alla fine di questa esperienza mi sono vista maturata e più di ogni altra cosa ho capito che questo lavoro mi piace davvero! Grazie a quello che ho imparato, quest’anno la direttrice Giovanna mi ha richiamata per aiutarla durante questa stagione estiva ed io ho accettato molto volentieri questa proposta. Al contrario dello scorso anno ero molto più tranquilla, precisa e sicura di quello che facevo. Ad oggi, finita la stagione, posso dire che accettare quello stage mi ha portata a conoscere molta gente, a lavorare con ottimi colleghi, a trovare il lavoro che sognavo e a cambiare il mio modo di essere e di confrontarmi con gli altri. Non potevo fare scelta migliore!”
Chiudo con le mie parole ringraziando Marta per lo stimolo che mi regala ad insegnarle cose sempre nuove , ogni anno qualcosina in più… ogni anno un segreto in più.Grazie a te Marta !Giovanna
La Parola a Klaudja, la nostra Barista
La mia bellissima esperienza all’Hotel Torino è iniziata circa 10 anni fa. Il mondo del lavoro era una novità per me e con l’Hotel Torino ho imparato ad affrontarlo, per di più lontana da casa, condividendo tutte le mie giornate, la mia camera , la mia vita per 3 mesi con le mie colleghe.È stato difficile ma allo stesso momento interessante, ed è stata una svolta per la mia vita.
Ho imparato le cose tecniche del bar, settore dove mi sono inserita, cioè ho imparato a fare il mio primo caffè, il mio primo spritz, il mio primo cocktail, le coppe gelato, ma soprattutto ho imparato a rapportarmi con i clienti al bar dell’albergo e con i colleghi .Mi ricordo la prima volta che ho fatto una Pina Colada: ho lasciato un po’ aperto lo shaker e tutto il cocktail mi si è rovesciato addosso. Profumavo di cocco e ananas!! Che risate! Quando lavori devi imparare ad essere pratica , a guardare e gestire il magazzino, la cambusa, a fare le cose velocemente, perchè in stagione, al mare, la velocità regna sovrana.
Lavorando in un’attività stagionale ed iniziando da giovane, devi imparare anche a gestire la tua libertà: sei lontana da casa, dai genitori, vivi e lavori in una Jesolo piena di locali, di svaghi e divertimenti. Avresti voglia di uscire tutte le sere a divertirti, a conoscere gente, a socializzare, ma, ti rendi conto ben presto che, se cedi tutte le sere alla tentazione della movida jesolana, il lavoro e i colleghi ne risentiranno, Ecco perchè lavorare lontana da casa ti può veramente aiutare a crescere, ad auto gestirti, a relazionarti con gli altri.
Il bar dell’Hotel torino, non è solo il bar di un hotel 3 stelle a Jesolo , ma è anche il bar di una grosso ristorante pizzeria che viaggia indipendente dall’albergo. La clientela è perciò mista, dal cliente di passaggio del ristorante con il quale riesci ben poco a relazionarti, alla clientela affezionata, di ritorno , che ritorna a mangiarsi la pizza a Jesolo qui all’Hotel Torino, al cliente dell’albergo vero e proprio che si ferma più giorni. Ed è proprio con queste tipologie di clienti che risci a parlare, a chiacchierare: vedere un volto amico che ogni giorno, dopo aver usufruito della pensione completa , viene a bersi il caffè o l’aperitivo primo dei pasti, è una gioia, è un momento di lavoro più leggero.
L’Hotel Torino mi ha dato le basi e la speranza di potermi costruire un futuro: iniziando dal rendermi indipendente economicamente, dandomi la possibilità di aiutare la mia famiglia ed infine permettendomi di proseguire i miei studi. Ammetto non è mai facile inseguire un nuovo percorso ma a me piaceva ciò che facevo ed tuttora lo faccio cn la stessa grinta e passione di quando ho iniziato. Le paure iniziali di non farcela sono state sostituite da una mia maggior sicurezza e consapevolezza .
Ho conoscituo molte persone nel corso di questi 10 anni : alcune che ho perso, altre che ancora sento oltre al lavoro. Queste persone, alcune facendomi arrabbiare, altre regalandomi beirapporti, mi hanno resa una persona migliore e più forte. Fare la stagione non è facile per nessuno perché richiede spirito di sacrificio, pazienza ma soprattutto amore per ciò che fai. A me piace fare la barista, ma l’anno scorso ho avuto l’opportunità di lavorare anche come cameriera di sala nel ristorante vero e proprio dell’albergo che, offrendo la pensione completa, vive di una vita indipendente dalla pizzeria .
Per l’ennesima volta, l’Hotel torino , mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco, di imparare qualcosa di diverso . Stare al bar è ben diverso da lavoro della cameriera in sala , sia come turni di lavoro, che come competenze e servizi. La cosa che mi è rimasta impressa è che molti clienti desideravano che li servissi io fino alla fine della loro vacanza. E mi sono resa conto che l’albergo, soprattutto un albergo a Jesolo Lido, punta molto sulla fidelizzazione, ad instaurare un rapporto amichevole con il Cliente. È stato davvero bello perché, dopo aver terminato questa mia esperienza, i clienti venivano giù al bar a bere il caffè e a salutarmi. È bello creare dei rapporti cosi genuini. Ogni anno che vado chiedo sempre dei clienti storici. Ormai pure loro fanno parte della “famiglia Torino”. Mi ricordo addirittura come preferiscono i loro caffè.
L’Hotel Torino per me è una seconda casa e farà parte di me ovunque io, in un futuro, vada.
Giovanna:”Il mio lavoro in hotel a Jesolo?Una sfida quotidiana per essere 2.0”
Dopo aver dato spazio a varie persone dello Staff, mi sono messa in gioco io stessa, che oramai da quasi venti anni lavoro all’Hotel Torino.
Non ho iniziato il mio percorso nel turismo all’Hotel Torino, perciò le mie basi sono state poste in altre strutture, ma, di sicuro, in questo albergo a Jesolo sono cresciuta e mi è stata data la possibilità di grande libertà e perciò di crescita.
Quando sono arrivata in hotel, tutto era diverso, moquette, banco alla reception in legno, buffets decisamente striminziti, ma in linea con i tempi che correvano, un sito molto antiquato, non c’era un booking on line, ma i tempi forse nemmeno lo richiedevano. Le prenotazioni cadevano dal cielo in un certo modo, bastava rispondere al telefono, scrivere pochi dati e , al massimo, per il cliente più esigente o all’avanguardia, inviare un fax. La crisi non ci attanagliava, il mondo delle recensioni ancora non aveva fatto capolino nelle nostre realtà ed internet era ancora per pochi eletti.
Posso fare un’osservazione che forse mi scaglierà addosso le ire dei fanatici del web? Ma quegli Anni erano anni d’oro, anni forse meno precisi, di maggior facilità, di più soldi e perciò di meno peli o pali negli occhi di tutti.
Diciamo che, uno dei miei grandi punti a favore è stato quello di capire che l’Hotel Torino aveva delle potenzialità, grazie soprattutto alla posizione, e che perciò avrei potuto incrementare la clientela individuale che mi veniva lasciata in eredità da chi mi aveva preceduta. Abbiamo, ho rischiato molto all’inizio, eliminando una buona fetta di gruppi in alta stagione, e mi è andata bene. Non nego d’averci perso qualche notte di sonno !
Sono stata di certo aiutata dal proprietario, Dario, che, molto attento, ha capito che doveva ristrutturare l’albergo, almeno iniziare a ristrutturarlo. Mi ricordo che l’anno in cui sono arrivata ha tolto tutta la moquette verde e rossa (aiuto!) che ricopriva l’intero albergo, inclusa la sala da pranzo. In questo modo ha regalato una luminosità all’Hotel Torino di cui sempre ringrazierò Dario. La mia claustofobria respirava , il banco nuovo della reception in marmo accoglieva moderno ed innovativo contro il vecchio banco in legno molto vintage e demodé. E piano piano, ma inesorabile, il proprietario ogni anno ha modificato qualcosa, dall’arredamento delle camere ( https://www.hoteltorinojesolo.it/camere.html ), alle piastrelle e sanitari dei bagni, le luci al led , i controsoffitti , forni a convenzione, e l’Hotel Torino, pur avendo ancora delle pecche , si è trasformato, ed ogni inverno, puntuale, si rifà il trucco e si presenta ai Clienti con un make up diverso, con delle nuances differenti. Leggendo attentamente le recensioni, ed ascoltando i Clienti stessi, Dario si è messo all’opera per creare box doccia, forse, a mio avviso (parere ascoltato), la più grande pecca dell’Hotel. Ed è questa la novità per l’Estate 2016.
Un giorno Dario mi ha chiesto : ‘’ma perché alcuni nomi di alberghi appaiono per primi quando si cercano su internet? ‘’. E da quel giorno, da quella domanda è iniziata la mia vera e propria svolta lavorativa. Da quella domanda ho capito che dovevo aggiornarmi, che il mondo stava cambiando, che mi arrivavano sempre più e mail ed ho iniziato a studiare , a cercare di capire il web.
Rifacimento sito, booking on line, inserimento nei portali , o Ota come li chiamiamo in gergo e pagine socials (https://www.facebook.com/Hotel-Torino-Jesolo-308955799151225/?ref=tn_tnmn , https://plus.google.com/+HotelTorinoLidodiJesolo ), e corsi di aggiornamento. La mia postazione di lavoro è completamente cambiata, da dietro la scrivania, a dietro il banco del pc, il fax oramai non lo guardo più, povero , vecchio fax abbandonato!
Questo mi ha permesso di restare sull’onda, di inserirmi nel cambiamento del mondo turistico che oramai è velocissimo e, se non ci sei sul web, sparisci dal mondo reale. Devi esserci, devi parlare di te, devi far parlare di te, devi essere un hotel 2.0 e il web è il punto 0 della verità. Fà un po’ paura che si possa avere il mondo a portata di click, ma , il web ci dà delle possibilità infinite.
Come la domanda di Dario mi ha fatto crescere, così la prima recensione negativa mi ha fatto male, un male cane, anche perché era un pochino (per me tanto) ingiusta… ma mi ha fatto crescere, mi ha fatto capire che l’insoddisfazione del Cliente va gestita ancora con maggiore attenzione del passato. Anche se hai ragione, ti conviene respirare 20 volte, pensare 200 volte e cercare di mediare, perché il web ha reso tutto valutabile, a volte anche ingiustamente, ma , ovvio, in tutto c’è il pro e il contro. Ma tutto ciò mi ha dato maggior capacità di controllo, di auto controllo e gestione delle mie emozioni e maggior positività. Fatico a prendermela ora , a volte sospiro, a volte mi trovo a chiedermi che altro posso fare se un cliente non è soddisfatto , ma credo che la limpidezza , la chiarezza che ho impostato per il Cliente, alla fine ripaghi. Non vendo l’Hotel per quello che non è, dico i pro e i contro, cerco di mantenere una linea intermedia, corretta e di grande chiarezza. Viviamo in un mondo oramai di truffe, e la gente ha paura, noi non possiamo permetterci di truffare, di imbrogliare, di fare giochetti, perché siamo qui con 4 piani sulla testa, non possiamo scappare, non possiamo infagottare l’hotel e scappare di notte altrove. Ci tengo al Brand Hotel Torino, ci tengo alla reputazione, è quasi come un figlio adottivo per me l’albergo.
Gestire questa crisi, i margini di guadagno sempre più bassi, il costante aggiornamento della nostra presenza sul web, i portali, le pagine socials ( https://it.pinterest.com/hoteltorino/ , https://twitter.com/Hotel_Torino ) , la concorrenza sfrenata , mi sta mettendo seriamente alla prova, sto mettendo in gioco me stessa , e una buona fetta della mia vita, ed ogni giorno mi rendo conto che ho ancora da imparare.
Tutto ciò però ha raffinato il mio modo di fare Ospitalità: fondamentale, e deve esserlo per tutti quelli che lavorano qui è il sorriso, la gestione del Cliente in modo sereno ed elastico, la flessibilità sugli orari, tanto che per la stagione 2016 sono uscita con un comunicato stampa sul risveglio in total relax http://www.press-release.it/2015/11/27/202624 . A volte, piuttosto di un Cliente insoddisfatto, se sento esigenze che non potrò soddisfare, rinuncio. Vi giuro l’ho fatto più volte, ma se capto che ci sono pretese che non posso soddisfare, lo dico chiaramente, dico di provare a guardarsi intorno, di valutare altre richieste. Se poi il Cliente richiama, non sono offesa, sono solo più serena, perché l’ho informato.
L’Hotel è uno show che va in scena 24 ore su 24, ‘’tu vendi felicità’’, mi disse un giorno un mio amico e allora, anche le feste, le serate musicali, ora forse inizierò qualche serata di animazione per i bimbi, visto che le famiglie sono una fetta importante del nostro turismo, e mi sono scoperta persino animatrice a ferragosto. Studio d’inverno le novità per il menù, i piatti nuovi, le novità da inserire nei buffet, l’attenzione e la cura che ho sempre più dato al reparto celiaci. Ho imparato ad ascoltare, a leggere le tendenze, sono diventata radar umano. Tutto quello che faccio in questa mia avventura lavorativa è volto a disintermediare, a fidelizzare, a far crescere un Brand famigliare, ma che reputo di buona qualità, a far parlare dell’Hotel . E mi trovo a leggere le google analytics, a leggere come , il traffico aumenti sempre di più dagli smart phones, alla necessità di avere un sito responsive, a leggere come i calendari editoriali dei canali socials mi portino dei frutti perché mantengono vivo l’Hotel e ad aumentano l’interesse verso l’Hotel.
Oramai parlo veramente di avventura lavorativa, perché ogni giorno, le mie orecchie tese, captano una novità, ogni giorno ti reinventi, e ti metti in gioco. Ora sto pensando ad una App, ma temo di far spendere soldi in anticipo, che diventino soldi buttati . Ci penso, valuto e poi porto all’attenzione del proprietario.
Il mio sogno sarebbe una vera collaborazione con alcuni hotels, sia come gruppo di acquisto, che come smistamento delle prenotazioni/richieste per cui non si ha disponibilità, ma purtroppo mi trovo ad ammettere che gli hotels spesso sono giardini con il cancelletto, con confini netti e un pochino chiusi, e questo sogno l’ho messo nel cassetto. Mi dedico per ora a questo giardino, sperando di far sbocciare fiori belli questa prossima estate.