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Vacanze in hotel a Jesolo: 5 cose da fare assolutamente

Perchè scegliere le vacanze in hotel a Jesolo : perchè Jesolo offre 5 cose da fare assolutamente. Perchè scegliere Jesolo come meta delle vacanze al mare? Basterebbero come validi motivi  i 15 km di spiaggia attrezzata, il mare pulito che degrada dolcemente per il suo fondo sabbioso e i servizi offerti dagli hotels a Jesolo .  Gli alberghi del nostro litorale ogni anno si migliorano, affrontano ristrutturazioni e si adeguano ai nuovi trend del turismo. Jesolo è una meta perfetta per le vacanze di tutti, dalla famiglie con bimbi ai giovani. Jesolo è una spiaggia che può soddisfare i gusti e le esigenze del turismo senza limiti di età, né di provenienza.
La ricettività del nostro lido è una ricettività a portata di tutte le tasche, dato che gli alberghi offrono servizi e prezzi adatti a tutti i portafogli. Non scordiamoci della bandiera blu riconosciuta alla nostra spiaggia  per parecchi anni consecutivi. Una vacanza a Jesolo non è però solo mare. Se necessitate spezzare la vita da spiaggia, avrete possibilità di dedicarvi ad escursioni e gite indimenticabili
Vacanze in hotel a Jesolo: 5 gite da fare assolutamente
Se siete tipi dinamici e curiosi, Jesolo vi offre mille possibilità di interrompere la vita da spiaggia.  Se la Vostra filosofia è ‘non sempre e solo mare’, avrete la possibilità di esplorare il territorio e di impegnare le giornate fra cultura, natura e divertimento.
Il primo suggerimento è di visitare Venezia : solo 45 minuti di battello  vi separano dalla magica Venezia oppure 45 km nel caso) voleste spostarvi in auto o bus. Se non avete mai visitato la Serenissima sarebbe d’obbligo concedersi una giornata per gironzolare fra calli e campi alla ricerca delle attrattive più note della città. Ma provate pure a perdervi per scoprire angoli sconosciuti dal sapore vero e genuino.  Gli hotels vi aiuteranno a raggiungere la città e noi all’Hotel Torino diamo anche consigli su qualche localino tipico ( i bàcari) dove bersi la classica ‘ombra de vin’ e  gustarsi il ‘ cicchetto’.
Il secondo suggerimento è la visita delle isole della laguna. Partendo da Treporti avrete il battello che Vi porta direttamente a Murano, Burano ed eventualmente Torcello. Potete raggiungere Treporti sia in bus che in auto. Murano, Burano e Torcello sono isolette meravigliose che vivono una vita lontana dal caos, perse in un tempo che profuma di passato e lento scorrere della vita. Sono un ‘armonia di bellezza con la laguna che le abbraccia.  Burano è nota per le case colorate che riempiono gli occhi e il cuore e per i  merletti. Murano è famosa per le vetrerie e la maestrìa dei maestri vetrai . Torcello Vi porterà in un’atmosferamagica ricca di storia, una storia portata avanti dai sui dieciventi abitanti.
Il terzo suggerimento è di dedicarvi ai parchi divertimento di Jesolo: Jesolo è molto nota per il Caribe Bay, il parco acquatico che è garanzia di una giornata di divertimento ed allegria. Un’isola caraibica con sabbia bianca, palme, scivoli d’acqua e punti ristoro. Sarà un divertimento a 360 gradi. Non dimentichiamo  lo Sea Life, l’acquario di Jesolo con le sue vasche interattive, gli squali, i pesci della Laguna veneta. I bimbi impazziranno! Se non dovesse bastare, ricordiamo il Tropicarium il parco che vanta anche animali tropicali, un acquario e la mostra dei predatori. Per i piccolissimi  il Gommapiuma, il parco giochi tagliato e cucito su misura dei più piccoli con musiche di loro gradimento e tantissimi giochi gonfiabili.
Il quarto suggerimento è di visitare Caorle.  Caorle è un nostro competitor, in quanto località turistico balneare proprio come Jesolo. Ma non ce la sentiamo di non nominare il paese di Caorle che ricorda un pochino le isole della laguna veneta. Il suo centro storico è una perla ben tenuta, con le case colorate  in stile leggermente veneziano . I casoni, le case in legno dei pescatori Vi aspetteranno come punti di ristoro per il pescato del giorno. Un sapore antico che non mancherà di incantare.
Il quinto suggerimento è la visita di Jesolo e dei dintorni usando le biciclette.  Noi dell’Hotel Torino, ma oramai quasi tutti gli hotels a Jesolo, offrono ai loro Ospiti il noleggio biciclette ad uso gratuito. La città di Jesolo ha sviluppato il progetto Jesolo Ambient Bike con oramai 12 piste ciclabili che coprono più di 500 km. Troverete percorsi per tutti i gusti. I più arditi potranno anche trascorrere una giornata scorrazzando per Lio Piccolo, una lingua di terra che corre fra la laguna che si trova però a Ca’ Savio. Con la bici è raggiungibile, ma ci vuole allenamento. L’impatto sarà grandioso: Vi perderete in un tempo senza tempo, in un luogo sospeso fra acqua, cielo e terra.
Che cosa aspettate? Approfittate anche del fatto che, in questo periodo difficile a causa del Covid-19, molti degli hotels non chiedono nemmeno gli  acconti. Scegliete le vacanze in hotel a Jesolo e le 5 cose da fare assolutamente per trascorrere giorni allegri e spensierati.  Questo è un altro motivo per scegliere di trascorrere le vacanze in hotel a Jesolo. Prenotate il vostro relax negli hotels a Jesolo e il vostro divertimento qui, la spiaggia italiana per eccellenza

La Laguna del Mort e il nudismo :Jesolo offre mille possibilità.

Ma lo sapevate che vicino a Jesolo c’è anche una spiaggia per nudisti?È stata un pochino tristemente nota perché regno degli scambisti, dei gay, o lesbiche, ma oramai il pregiudizio è stato abbastanza  superato. La spiaggia del Mort è prima di tutto un’oasi per nudisti,  che ti accettano solo se sei nudista, per iniziare. Poi, quello che vuoi ,  per quello che desideri fare è una tua scelta. L’importante è non andare per curiosare, ma andarci  perché si accetta una filosofia di vita, perché il rispetto va dato a tutti. 
Ho cercato disperatamente il perché del nome, e sembra che, seconda una leggenda, il cadavere di un annegato riapparisse di tanto in tanto a spaventare i bagnanti. Ma altre versioni o spiegazioni non ne ho trovate, sembra quasi che il Mort sia un argomento ancora poco toccato nel web, perchè forse, chi lo frequenta, preferisce ancora difendere questa isola, anzi penisola di possibilità e libertà.
Ebbene sì, è la Laguna del Mort. Facile da raggiungere da Eraclea Mare, anche se  l’accesso nasconde qualche trucco. Si può andare ad Eraclea Mare, parcheggiare in via dei Pioppi e con un gommone o a nuoto  attraversare quei pochi metri che separano Eraclea Mare dalla spiaggia del Mort. A volte, se si è alti, e c’è bassa marea (aggiornarsi sulle ore ), si può arrivare anche camminando . La marea infatti tocca punte minime di mezzo metro a punte massime di due metri.Se non si ha un gommone, basta , da via dei Pioppi, camminare a piedi seguendo la linea della penisola, della sua costa  fino ad arrivare al mare e ci si può entrare a piedi.  Si tratta di una camminata sulla sabbia di circa 4 km, cioè di circa 40 minuti abbondanti, tempo che di sicuro dipende dal Vostro allenamento. Da Jesolo, invece ci si accede solo in barca , oppure andando in auto ad Eraclea mare . Da ciò si deduce che si tratta di una penisola,  nata dalla rotta del  Piave che nel 1936 circa, causa inondazione, ha tagliato i ponti con la terra ferma, lasciando solo un legame con la terraferma.  
Zona  definita da Legambiente una delle più belle  spiagge del Veneto , così come Turisti per Caso l’hanno  eletta una delle spiagge più belle d’Italia. E’ inoltre molto interessante a livello naturalistico per le varie specie di flora e fauna che la popolano e che ovviamente variano a seconda della stagione.
Anche qui, come a Jesolo, la spiaggia è di sabbia dorata, ma, lontani dal vedere ombrelloni e lettini, troverete una distesa di ‘capanne’ con zone a tema, zone dedicate a  nudisti, scambisti, gay, lesbiche. Non ci sono cartelli, ma si capisce bene dalla popolazione, in che settore ci si trova .Andarci, significa essere pronti a trovare un mondo completamente diverso dalla spiaggia di Jesolo, un mondo che può suscitare perbenismo, entusiasmo o anche rigetto.Bisogna solo essere pronti al tutto o nulla. Io credo, che, se non si è pronti, se non si crede fermamente nel nudismo, e in una gran varietà di pensieri ed atteggiamenti, non valga la pena varcare quella ‘porta’. 
Leggendo nel blog e forum, scopro che c’è un codice che vige , un codice di segni che permette di far capire se si può entrare o meno nella capanna. Un perizoma rossa sulla capanna chiede privacy, uno verde  comunica invece la possibilità di ospitare qualcuno. Fra le varie letture che ho effettuato nei forum, ho trovato persino quella di una coppia di tedeschi, che , con salsicce, e carne alla griglia aspettavano che qualcuno andasse verso la loro capanna. Giudicare non fa parte di me, credo solo fermamente nella libertà di pensiero e  di comportamento  e nel rispetto altrui.  
Una zona del Mort  è stata dichiarata spiaggia per nudisti, un tratto di circa 150 metri  con una convenzione stipulata fra Comune e Anaa e sappiamo bene che esiste un turismo di nudisti, soprattutto straniero, alquanto fiorente e perciò economicamente interessante per le nostre zone.  Nei vari blog che ho letto per aggiornarmi, noto anche chi si lamenta di trovare gente poco interessata al naturismo vero e proprio, e questo è un gran peccato, perchè libertà per tutti, nel rispetto reciproco, penso sia un segno di civiltà.Ogni fine settimana ci arrivano, secondo dati del 2014, dai  3.000 ai 5.000 turisti . Una questione spinosa, che continua a non risolversi a pieno per le difficoltà delle leggi italiane in materia di nudismo.  E questo è un peccato. Un’oasi naturalistica, ancora non ben delineata, è un pochino buttata là, all’arrembaggio, anche come risorsa per un determinato tipo di turismo.
Un articolo del blog del nostro hotel , non per giudicare, ma semplicemente per informare, semplicemente per far sapere  che Jesolo non è solo ombrelloni e lettini,non è solo movida, non è solo composta da centinaia di hotels che offrono pensione completa, mezza pensione,  offerte, sconti per bimbi, ma la nostra spiaggia si presenta con un’offerta varia ed eterogenea ; la nostra città, come la più moderna città metropolitana, offre di tutto e di più, e si pone come spiaggia adatta a soddisfare tutti i gusti e le necessità.
 
 
 

Il Carnevale di Oggi e il Carnevale di Ieri

Il Carnevale di Venezia, se non il più grandioso, è sicuramente il più conosciuto per il fascino  romantico e d’altri tempi che ancora emana . Sono trascorsi 900 anni dal primo documento che fa riferimento a questa famosissima festa. Sotto il Doge Vitale Falier, già dal 1904  si trovano citazioni dei divertimenti della Serenissima prima dell’inizio della Quaresima, ma  il carnevale diventa Festa Pubblica nel 1296.
Il Carnevale non  nasce però a Venezia; le sue origini sono pagane e risalgono ai culti ancestrali  di passaggio dall’inverno alla primavera, culti di tante Società, basta ricordare i Saturnalia latini o i culti dionisiaci La base è una: le classi dirigenti lasciavano il popolo libero da freni, davano al popolo la libertà di sfogo , la libertà di burlarsi dei potenti indossando maschere sul volto. Una utile valvola di sfogo per tenere sotto controllo le tensioni sociali sull’esempio del “Panem et Circenses” latino. Un tempo il Carnevale consentiva ai Veneziani di lasciar da parte le occupazioni per dedicarsi totalmente ai divertimenti:  si costruivano palchi nei campi principali e la gente accorreva per ammirare i giocolieri, i saltimbanchi, gli animali danzanti, gli acrobati; trombe, pifferi e tamburi. I venditori ambulanti vendevano frutta secca, castagne e fritòle (le frittelle) o crostoli e galani.
La Serenissima è sempre stata nota per il Suo amore incondizionato per il divertimento, per il gioco (ricordate i Ridotti i casinò del tempo dove potevano entrare e giocare persino le donne ) e per il piacere (ricordiamo la calle delle Stue , i vecchi bordelli che Stue si chiamavano, con la casa Ca’ Rampani dove venivano accolte le prostitute a cui la Famiglia Rampani aveva dato per l’appunto una delle loro proprietà , Casa Rampani per accoglierle) E a Carnevale, coperti dalla maschera  si dava libero sfogo all’irresponsabilità, al tutto e oltre: il mondo sembrava non opporre più resistenza i desideri diventavano realizzabili e non c’era pensiero o atto che non fosse possibile. Questa era Venezia nel Settecento, il secolo che, più di ogni altro, la rese luogo dalle infinite suggestioni e patrimonio della fantasia del mondo. La Venezia del Settecento era la città del Casanova, un mondo superficiale, festante, decorativo e galante, la città di Carlo Goldoni che ben disegnava la Sua meravigliosa Città e la Sua filosofia  festaiola , soprattutto durante il Carnevale
“Qui la moglie e là il marito Ognuno va dove gli par Ognun corre a qualche invito, chi a giocar chi a ballar”. Nell’Ottocento, il Carnevale perde un po’ in goliardia  e spirito carnale per immergersi nel Romanticismo, per attraversare poi un momento down con la caduta della Serenissima e l’occhio sospettoso dell’occupazione francese e austriaca. In questo momento  di calo, la tradizione viene tenuta viva nelle isole .Verso la fine del 1970, i Veneziani riprendono il loro Carnevale e lo fanno rivivere , il carnevale è nelle loro viscere, la Serenissima aleggia sempre su Venezia , la si sente, la si capta e  il carnevale era una Sua espressione goliardica Nel nel 1979. Il Comune di Venezia, il Teatro La Fenice, l’azienda provinciale di soggiorno e la Biennale prepararono un programma di 11 giorni lasciando anche molto spazio all’improvvisazione e alla spontaneità senza dimenticare un supporto logistico con mense e alloggi a prezzi accessibili. Ringraziamo i veneziani d’essere così profondamente radicati nelle loro Origini, e di averci ridato questi meravigliosi giorni. Le vetrine delle pasticcerie diventano una tentazione irresistibile fra frittelle di ogni tipo, fra dolci veneziani, galani, crostoli , per le calli della città ti passano accanto maschere meravigliose, perse nel tempo, sospese fra l’oggi e ieri, i bacari (i bar tipici veneziani) dispensano vino, cichetti ( polpettine, baccalà mantecato su crostini, sarde in saor, tutti stuzzichini della tradizione veneziana), spritz  in un’atmosfera di tasso alcolico estremamente elevato. Feste private nei palazzi veneziani, dame e damerini in costumi sfarzosi che sorseggiano la cioccolata calda nei caffè di Piazza San Marco o che ‘ciacolano’ (chiacchierano in veneziano) accomodati pigramente e nobilmente negli hotels veneziani, feste in piazza, festa all’Arsenale : aria di festa e di allegria che pervade ed invade l’intera laguna di cui Venezia è e sempre resterà il gioiello più prezioso. Io stessa non posso mai mancare al carnevale di Venezia anche se vivo a Jesolo  e Jesolo offre il Suo Carnevale con la sfilata dei carri allegorici e le feste di carnevale, gli hotels a Jesolo che aprono a carnevale proprio come base più economica per raggiungere Venezia . E quest’anno più che mai ho vagato con amici conosciuti in vacanza fra le calli di gente mascherata  e leggevo nei loro occhi la gioia, lo stupore, il calore che Venezia ti sa donare con la sua goliardia… per me è quasi normale, ma per loro, come primo Carnevale vissuto a Venezia, era una sorpresa continua e gli occhi roteavano alla fine della serata fra alcol, bellezza estrema e divertimento Anche per quest’anno il carnevale è finito ed ora tutti noi purghiamo i nostri eccessi con la Quaresima

La leggenda del ‘Bocolo’

Abbiamo oramai concluso questo weekend graziati dal sole, a dispetto delle previsioni meterologiche che davano jesolo sotto la pioggia. Il weekend del 25 aprile è per noi importante, in quanto il 25 aprile è la Festa di San Marco, il patrono di Venezia.Dei clienti sono venuti a trovarmi e mi hanno portato tre bei boccioli di rosa secondo l’ usanza tutta veneziana del 25 aprile di regalare all’amata il ‘bocolo’ come si dice a Venezia.E da questo regalo, mi è venuta voglia di capire perchè a a Venezia c’è quest’usanza.Si narra che nell’800, la figlia del Doge fosse amata e ricambiasse un giovane di umili origini, Tancredi. Il Doge, data la disparità di origini, era contrario all’amore dei due.La fanciulla consiglia all’amato di andare a combattere contro i Turchi per mostrare il suo valore e venire poi accettato dal padre, ma il giovane Tancredi muore in battaglia accasciandosi su un roseto. Prima di morire coglie una rosa diventata rossa per il sangue e chiede ad un suo compagno di portarla all’amata.La giovane, ricevuta la notizia ed il bocciolo, si suicida ed il 25 aprile viene trovata morta con il bocciolo sul pettoStoria triste di amori di un tempo, di guerrieri, di armi, di sangue blu e battaglie… ma oggi, se io chiedessi a qualcuno di andare a combattere per me, secondo Voi, ci andrebbe ?Mi sorge un fortissimo dubb